TUTTO RIGUARDO AL AUMENTO DI SENO
L'aumento di seno è un intervnto chirurgico, dove alle pazienti viene inserita una protesi mammaria di silicone. È uno tra…
Leggi di più1 – 20
min
Durata dell’intervento
non
necessario
Ricovero
non
necessario
Anestesia
subito
Ritorno al lavoro
1 – 3
settimane
Ritorno alle attività sportive
Utilizzo di una crema cicatrizzante, consigliato di non esporsi al sole per una settimana.
Cicatrizzazione prolungata, disturbi di pigmentazione.
È un trattamento con il quale rimuoviamo i cambiamenti della cute che sono sospetti, soprattutto le escrescenze, le cheratosi e le verruche.
Dopo il trattamento laser il periodo di cicatrizzazione è un po’ più lungo, però la cicatrice è meno visibile oppure anche assente. Si può notare anche un po’ di rossore oppure una macchia pigmentata, che dopo un paio di mesi scompare. Le zone trattate non devono essere esposte ai raggi UV (sole, lampada) per almeno tre mesi, ovvero bisogna proteggere adeguatamente le zone.
5 – 30
min
Durata dell’intervento
non
necessario
Ricovero
locale
Anestesia
subito
Ritorno al lavoro
1 – 2
settimane
Ritorno alle attività sportive
/
Si tratta di un’intervento, dove si rimuove i nei oppure altre mutazioni della cute, che sono pericolose . L’intervento dura pochi minuti.
10 – 60
min
Durata dell’intervento
non
necessario
Ricovero
non
necessario
Anestesia
subito
Ritorno al lavoro
subito
Ritorno alle attività sportive
In caso di necessità utilizzare un gel raffreddante.
/
L’epilazione è un metodo laser per la rimozione dei peli, dove si utilizzano varie lunghezze d’onda del raggio, che si assorbono nella melanina (pigmento della pelle) che si trova anche nei peli. Quano il raggio laser viene in contatto con la melanina, l’energia si assorbe e questo provoca il riscaldamento del pelo e ciò elimina il follicolo del pelo per sempre.
La rimozione è possibile esclusivamente quando il pelo è in contatto con il follicolo, cioè nella fase di crescita. Per questo motivo occorre ripetere la procedura. L’epilazione è efficace sulla pelle chiara con peli scuri.
Le tipiche reazioni sono: rossore, che dura per un paio di giorni, oticaria (rossore con gonfiore della pelle), prurito, sono possibili anche crosticine in persone molto pigmentate. Dopo l’epilazione sconsigliamo di esporsi ai raggi ultravioletti (sole, lampada) per almeno un mese.
Durante l’intervento il paziente sente un po’ di dolore vicino ai peli, ma questa sensazione dipende dalla sensibilità del paziente (soglia di dolore). L’effetto della terapia è migliore se il paziente di rasa un paio di giorni prima del trattamento. L’energia dei raggi laser si utilizza nella pelle e non penetra nelle strutture più profonde e così non può danneggiare gli organi interni.
La rimozione laser può essere effetuata solamente su una pelle sana.
La terapia laser non è consigliabile ai pazienti, che prendono medicinali, che provocano la fotosensibilità, durante la gravidanza, ai diabetici, a quelli che tendono a cicatrizzare non in modo ottimale e in casi quando la protezione del sole non è possibile.
Il periodo più adatto è quello invernale.
90 – 120
min
Durata dell’intervento
durante
il giorno
Ricovero
generale
Anestesia
7 – 14
giorni
Ritorno al lavoro
3 – 6
settimane
Ritorno alle attività sportive
Riposare ed attenersi alle istuzioni dello staff medico e alle prescrizioni dei medicinali e raffreddare fino a 24 ore dopo l’intervento la zona interesata. Dopo l’intervento è consigliabile di fare qualche linfodrenaggio manuale per diminuire il gonfiore. Proibito di fumare prima e dopo l’intervento.
Gonfiore,asimmetria.
C’è un grande numero di pazienti che dopo la gravidanza ed il parto cercano l’aiuto del chirurgo plastico, soprattutto per le conseguenze del parto. Queste pazienti desiderano avere il corpo che avevano prima del parto e per questo motivo praticano attività fisiche e si sottopongono a diete. Riescono a ridurre il loro peso, ma su alcune parti del corpo riamngono residui di grasso, che non reagiscono alla dieta e all’attività fisica. Questi grassi vanno eliminati con l’aiuto della liposuzione (vedi informazioni sulla Liposuzione).
Simile è il problema del seno cedente. Il cedimento anatomico della mammella può essere causa di vari motivi, tra i quali motivi costituzionali, l`allattamento, diete dimagranti. Questo tipo di seno non può essere corretto senza l’aiuto della chirurgia estetica. Nel caso ci sia abbastanza tessutto ghiandolare, possiamo modellare un seno di grandezza adeguata soltanto sollevandolo. Il seno prende una forma naturale a goccia senza una profonda scollatura. L’effetto dell’intervento dipende dalla qualità (elasticità) della pelle e del tessuto mammario. Le cicatrici si formano attorno al capezzolo, verticalmente dal capezzolo alla piega sottomammaria e nella piega sottomammario, alla base del seno (la cicatrice assomiglia ad un’ancora marina). La vistosità della cicatrice dipende dal modo in cui si rimargina la ferita e da come reagisce il singolo organismo. La cicatrice rimane arrossata da un paio di mesi fino ad un anno e di conseguenza la cicatrice perde il rossore ed inizia ad assumere il colore della pelle.
In caso di abbondanza di tessuto ghindolare, si può modellare il seno solamente sollevandolo.
Invece, quando la paziente ha poco tessuto, allora contemporaneamente al sollevamento bisogna inserire la protesi mammaria.
Di regola l’intervento viene effettuato in anestesia totale e solitamente la paziente viene dimessa la sera stessa.
La ripresa dell’attività lavorativa dipende dal tipo di lavoro; in genere varia da una settimana a dieci giorni dopo l’intervento.
La sensibilità dei capezzoli può essere ridotta nei primi mesi che seguono l’intervento. Nel caso in cui la paziente dimagrisca più di quanto è consentito o sia in stato di gravidanza, il seno si rilassa e diventa di nuovo cadente.
60
min
Durata dell’intervento
durante
il giorno
Ricovero
generale
Anestesia
7 – 14
giorni
Ritorno al lavoro
3 – 6
settimane
Ritorno alle attività sportive
Riposare ed attenersi alle istuzioni dello staff medico e alle prescrizioni dei medicinali e raffreddare fino a 24 ore dopo l’intervento la zona interesata. Dopo l’intervento è consigliabile di fare qualche linfodrenaggio manuale per diminuire il gonfiore. Indossare il reggiseno di compressione fino a 30 giorni dopo l’intervento.
Gonfiore, dolore nelle zone trattate.
L’aumento del seno, ovvero la mastoplastica additiva è un’intervento chirurgico, con il quale aumentiamo il seno inserendo una protesi mammaria. Le pazienti che decidono di sottoporsi all’intervento sono di due tipi: il primo grande gruppo è composto da donne adulte che sono praticamente senza mammelle e il secondo gruppo è composto da giovani mamme dopo i parti, con ‘sacchetti’ appassiti e cadenti. Con l’intervento cerchiamo di raggiungere un’aspetto naturale del seno, senza visibili cicatrici e protesi. La forma naturale ha la meglio sulla grandezza. La grandezza piùspesso desiderata è la terza (C).
Utilizziamo esclusivamente protesi di silicone, riempite da gel coesivo. Il vantaggio di queste è nel fatto che esse assomigliano di più al tessuto mammario e sono quindi più naturali al tatto. Il gel è consistente e compatto, così in caso di rottura della protesi, questo non può fuoriuscire e disperdersi nel tessuto.
Le protesi hanno la superficie ruvida vengono accettate più facilmente dall’organismo.
Le protesi si possono inserire sotto il tessuto ghiandolare oppure sotto il muscolo pettorale. Consigliamo l’inserimento retromuscolare (sotto il muscolo pettorale) soprattutto nei casi in cui la paziente ha sviluppato poco tessuto ghiandolare e l’ipoderma (tessuto sottocutaneo) è sottile. In questo modo il bordo della protesi sarà meno visibile e meno palpabile. Sopra il muscolo, ovvero sotto la ghiandola viene inserito solamente quando la paziente ha abbastanza tessuto ghiandolare e altri tessuti per coprire la protesi. In questo caso se la aziente diminuisce di peso, si ha la possibilità di vedere il bordo della protesi. Dopo l’intervento di questo tipo i dolori sono meno e le attività fisiche non sono compromesse.
Per l’aumento del seno vengono utilizzati due tipi di protesi: rotonde e a goccia (anatomiche). Il vantaggio più rilevante della protesi a goccia sarebbe un risultato più naturale. La prassi invece ci insegna che il risultato finale ottenuto usando una protesi a goccia non è significativamente diverso da quello che otteniamo usando una protesi rotonda. Quest’ultima, infatti, è associata a un minor numero di complicanze: in caso di una rotazione la forma del seno non cambia. Inserendo la protesi rotonda sotto il muscolo, solitamente otteniamo una forma naturale del seno. L’inserimento sotto la ghiandola mammaria invece richiede spesso la protesi a goccia.
Ogni aumento di seno comporta cicatrici. Dalla tecnica e dall’approccio dipende la loro grandezza e visibilità. Il trend attuale è il taglio attraverso la piega cutanea sotto la mammella, per via di un trauma minore, di una minore manipolazione della protesi e, di conseguenza, di complicanze minori.
Il silicone è un biomateriale sintetico e non causa reazioni di rifiuto, overo queste sono molto rare. Solamene in casi di infezioni bisogna rimuovere la protesi temporaneamente (6 mesi). Le infezioni sono rarissime nella nostra clinica.
Gli impianti di silicone per l’aumento di seno sono stati svilluppati 35 anni fa, per ricostruire il seno alle donne, che hanno sofferto di cancro al seno e alle quali anche questo è statto asportato. Oggi, invece si utilizzano per migliorare l’aspetto estetico del seno. Nella nostra clinica abbiamo effetuato più di 1500 interventi diquesto tipo.
L'aumento di seno è un intervnto chirurgico, dove alle pazienti viene inserita una protesi mammaria di silicone. È uno tra…
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